San Marino primo Stato in Europa ad emettere una Criptovaluta Nazionale?
L’utopia (non del tutto irrealizzabile) di lanciare una moneta digitale di Stato per stimolare l’economia sammarinese.
Ottobre 2019. San Marino era in piena campagna elettorale, e io distribuivo idee ai partiti come fossero caramelle. (Tanto di 'sta roba non ci capiscono un ca… Scherzo!)
Tra le idee più fuori scala che ho proposto, ce n’era una che oggi - col senno di poi - mi sembra meno assurda: una criptovaluta nazionale sammarinese.
Sì, lo so. È un concetto che suona utopico, quasi fantascientifico.
Ma aspettate un attimo.
Quell’idea grezza - scritta ai tempi su TitanPost e ripresa qui - nasceva da una conoscenza ancora molto rudimentale del mondo blockchain. Eppure, da allora, ne è passata di acqua (o meglio: di gas fees) sotto i ponti.
Dal 2019 in poi sono finito a lavorare proprio in questo mondo, tra le altre cose, come consulente per un’azienda di blockchain gaming: VAF Gaming Studios.
Un ruolo operativo più che decisionale, certo, ma abbastanza concreto da mettermi le mani in pasta. (Per chi volesse approfondire: questo è un articolo di Wired in cui se ne parla).
Insomma, oggi se San Marino volesse davvero emettere una propria criptovaluta, credo che potrei contribuire in modo… non dico perfetto, ma sicuramente professionale. Magari anche abbastanza interessante da finire nella stampa di settore.
Ne parleremo ancora su samma.
Ma intanto, per chi se lo fosse perso, o per chi ama gli archivi digitali, vi ripropongo l’articolo originale di sei anni fa, con una sola nota: oggi, col senno di poi, si dovrebbe fare tutto in modo MOLTO più soft.
San Marino primo Stato in Europa ad emettere una Criptovaluta Nazionale
Articolo originario pubblicato su TitanPost, 11 Ottobre 2019
Criptovalute: cosa sono?
Alzi la mano chi non ha sentito parlare di criptovalute, o perlomeno di Bitcoin.
Questi asset elusivi, che hanno reso ricche molte persone negli ultimi anni, non sono altro che monete digitali basate sulla crittografia.
Senza scendere troppo dettagliatamente in tecnicismi che non mi competono, vorrei affrontare questo argomento dal punto di vista economico e spiegare i benefici che potrebbe portare all’economia sammarinese e a tutti i sammarinesi stessi.
L’idea: una criptovaluta sammarinese
Chi segue le criptovalute sa che ne vengono lanciate costantemente di nuove; e come con le aziende, alcune hanno successo e alcune no.
Ma quasi nessuna di esse (salvo rarissime eccezioni) ha l’appoggio dello Stato, e di certo questo non è mai stato fatto in Europa (per una ragione molto semplice che spiegherò più avanti).
Lanciamo dunque questa idea: creiamo una criptovaluta nazionale sammarinese.
Il nome ce lo abbiamo già, così come la valuta fisica: lo scudo sammarinese.
Basterebbe semplicemente chiamarlo CriptoScudo (o CryptoShield per il mercato internazionale), con sigla SCS.
Le tre funzioni della moneta
Essendo valuta nazionale parallela all’Euro, dovrebbe avere le tre funzioni della moneta:
Mezzo di pagamento
Cioè accettata come mezzo di scambio economico nella Repubblica di San Marino (da residenti e turisti). E quindi utilizzabile anche per pagare le tasse.
Inizialmente si potrebbe fissare una quota massima in % (anche molto bassa), per la porzione del pagamento in Euro e quella massima in CriptoScudi
(per esempio: massimo 20% di un pagamento sopra i 100€ può essere effettuato in CriptoScudi).Riserva di valore
Viene data la possibilità di conservare i CriptoScudi (SCS) a tutti i sammarinesi in un wallet bancario, e per gli investitori internazionali in altri tipi di wallet online di ampio utilizzo (Coinbase e altri).
Questo creerebbe ovviamente possibilità di investimento per tutti gli interessati.Unità di conto
Il valore di depositi e pagamenti avrà la doppia denominazione in EUR e SCS.
Il cambio giornaliero dovrà essere monitorato strettamente dallo Stato, che potrà intervenire con vari mezzi qualora non sia favorevole.
Offerta di moneta e controllo
Passando all’offerta di moneta - cioè quanti CriptoScudi saranno in circolo - ci sono vari pro e contro di sistemi più o meno centralizzati.
In ogni caso San Marino dovrà avere il controllo diretto o indiretto della base monetaria, e assicurarsi l’attrattività internazionale tramite la limitazione del numero massimo di SCS in circolo:
per esempio programmando un limite massimo simile a Bitcoin, o in maniera più classica controllando le riserve della Banca Centrale Sammarinese.
Un airdrop per tutti?
Il beneficio per i sammarinesi di questo progetto potrebbe essere immediato.
Infatti nella fase di lancio, per favorirne l’utilizzo e stimolare l’economia, potrebbe essere data una quota significativa di CriptoScudi a tutti i sammarinesi tramite trasferimento sul conto bancario (airdrop).
Questa quota iniziale potrebbe essere:
spesa immediatamente per scambi o pagamento di tasse in Repubblica
oppure conservata come investimento
Lo Stato farebbe la sua parte per far sì che l’investimento negli anni successivi aumenti di valore, concentrandosi sull’apprezzamento e sull’aumento del cambio SCS/EUR.
Ma ce lo lascerebbero fare?
Una domanda sorge spontanea: tutto molto bello…
ma l’Unione Europea ce lo lascerebbe fare?
Il Trattato di Maastricht (ndr: in verità è il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea) impedisce agli Stati dell’UE di creare una valuta parallela.
Ma San Marino non ha mai firmato questo trattato, non essendo nell’Unione Europea.
Per cui, basterebbe semplicemente una classe politica competente e con le palle, che possa aprire un tavolo negoziale negli ambienti giusti.
Forse la vera utopia è questa.