Il Dilemma dei Super-Ricchi
Nel mondo si decide se tassare o attrarre. Ma cosa può fare San Marino nel frattempo?
Negli ultimi anni, tra una pandemia e un ritorno di Donald Trump, è tornata di moda una vecchia domanda:
come si tassano i super-ricchi?
La risposta, per ora, sembra essere: "dipende da dove ti trovi."
In Svizzera si discute di una tassa di successione al 50%. A New York si vincono le primarie promettendo trasporti gratis finanziati con tasse sui milionari.
Nel frattempo, il Regno Unito ha spaventato e fatto fuggire una parte della sua elite abolendo lo storico regime dei non-dom.
E mentre alcuni alzano la pressione fiscale, altri - come Dubai, Monaco, l’Italia stessa (e sì, anche gli Stati Uniti con il Golden Visa dal costo di 5 milioni) - fanno il contrario: aprire le porte ai paperoni in fuga.
E San Marino?
San Marino, nel suo piccolo, non sta ferma a guardare.
Negli ultimi anni sono stati introdotti due strumenti importanti:
la Residenza Atipica soggetta a regime fiscale agevolato
la Residenza Atipica per pensionati
Due formule pensate per attrarre persone con redditi prodotti all’estero, offrendo un’imposta sostitutiva relativamente bassa (7% per i primi, 6% per i secondi), in cambio di qualche vincolo e vantaggi per lo Stato.
Un passo nella giusta direzione
In un mondo super globalizzato, in cui cresce il trend di tassare i super-ricchi, queste misure possono rappresentare un passo intelligente.
Giusto o sbagliato che sia, in linea di principio è eticamente condivisibile chiedere un contributo maggiore a chi ha di più.
Ma ogni paese deve fare le sue valutazioni. Anche - e soprattutto - in campo economico.
Sicuramente, come in tantissimi altri ambiti di contrattazione, tutto dipende dall’equilibrio di potere.
Uno Stato “grande” può permettersi di fare leva sulla sua dimensione per tassare i ricchi senza perderli per strada.
Ma uno Stato piccolo come San Marino non ha strumenti per “forzare”.
Può (e deve) “attrarre”.
Non basta la fiscalità
La residenza per pensionati ha già dato buoni frutti.
Ma se vogliamo attrarre anche non-pensionati, serve qualcosa in più della sola tassazione agevolata.
Chi si trasferisce in un paese non guarda solo alle imposte.
Guarda alla qualità della vita, ai servizi, alle comodità, alla reputazione internazionale.
Se vogliamo che San Marino smetta di sembrare un paese “per pensionati” - e soprattutto se vogliamo attrarre i veri ricchi, cioè persone da tutto il mondo (non solo italiani) - dobbiamo:
investire in trasporti, attività, tempo libero
migliorare l’uso e la promozione della lingua inglese
costruire una nuova narrazione internazionale che racconti San Marino non solo come antico, ma anche come innovativo
I super-ricchi non vogliono sentirsi in esilio fiscale.
Vogliono vivere bene, investire, sentirsi parte di qualcosa. Magari anche trovare una bella palestra con vista. O i ristoranti giusti: non solo quelli di lusso, ma anche locali pensati per un pubblico internazionale (vi garantisco, ad esempio, che gli inglesi fanno fatica a vivere in un posto dove non possono trovare un vero English breakfast).
Su questo, la già menzionata e “vicina” Italia potrebbe insegnarci qualcosa: nelle grandi città, infatti, grazie alla “flat tax” da €200.000 dedicata ai super ricchi, è arrivato un gran numero di persone da tutto il mondo - attratte dalla famosa idea della “dolce vita”.
Una nota tecnica
Oggi il limite massimo concesso per queste residenze è:
100 all’anno per la residenza atipica classica
500 all’anno per quella pensionistica
Se da un lato il tetto per la residenza dei pensionati sembra già adeguato (o forse, persino troppo generoso), quello per la residenza atipica classica meriterebbe di essere rivisto al rialzo. Si potrebbe pensare di arrivare gradualmente anche a 1.000 concessioni all’anno, perché è proprio in quella fascia che si nasconde il vero valore aggiunto per il Paese.
Certo, sono numeri che a prima vista possono sembrare alti per una realtà piccola come San Marino… Ma se gestiti con criterio, potrebbero rappresentare una grande opportunità. A una condizione imprescindibile: monitorare con attenzione l’impatto sul mercato immobiliare, per evitare un’esplosione dei prezzi a danno dei cittadini sammarinesi.
In sintesi
In un mondo dove sempre più governi tornano a tassare i grandi patrimoni, San Marino può scegliere una via diversa: attrarre senza svendersi.
Aprirsi, ma con criterio.
Essere accoglienti, ma senza perdere di vista l’equilibrio interno.
Il futuro non si costruisce solo coi ricchi, ma neanche escludendoli a priori.
E San Marino ha la possibilità di creare un modello alternativo.
Piccolo, ma con le idee chiare.